La speranza africana by Federico Rampini

La speranza africana by Federico Rampini

autore:Federico Rampini [Rampini, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-07-31T12:00:00+00:00


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Viaggio in Sudafrica

La profezia di Mandela e i Diamanti Neri

Sono atterrato da poche ore a Città del Capo. Il mio primo incontro, fortuito e fugace, ha l’aria di un presagio. Ho posato la valigia nella mia camera d’albergo e scendo per andare a un appuntamento. Nella lobby dell’hotel, il Westin sul Waterfront, incrocio un personaggio inquietante, con occhiali scuri (al buio) e cappello Borsalino. Da come si veste e si atteggia potrebbe essere un boss dei narcos locali, il capobanda di qualche organizzazione criminale. Il genere di bodyguard che lo circondano, i ceffi che sono le sue guardie del corpo, sono ancora meno rassicuranti. «Benvenuto in Sudafrica» mi dice la persona con cui ho l’appuntamento. «Quello che hai appena incrociato è il nostro ministro della Polizia.» In un paese che gareggia per il record mondiale degli omicidi (pro capite, il numero dei morti ammazzati è il doppio rispetto ai quartieri malfamati di Chicago, che noi americani consideriamo una zona di guerra), questo ministro della Polizia non è famoso per la sua efficienza ma per la sua ricchezza. Appartiene alla categoria che qui chiamano Black Diamonds, Diamanti Neri. È l’élite locale andata al potere con la fine dell’apartheid e le prime elezioni democratiche del 1994, poi divenuta smisuratamente ricca grazie alla politica. Questo tema m’inseguirà durante tutto il mio viaggio. Tra i primi assaggi del fenomeno, a Città del Capo mi viene indicata la megavilla multimilionaria del presidente in carica, Cyril Ramaphosa: affacciata su una delle più incantevoli baie di questa costa, a pochi chilometri in linea d’aria da una delle township o shanty town, le baraccopoli dove i poveri si agglutinano in casette fatte di lamiera, spesso senza i servizi essenziali.

I capi del partito di maggioranza che governa ininterrottamente da trent’anni, l’African National Congress (Anc), vivono sulla rendita politica del loro leader scomparso, l’eroe della lotta anti-apartheid: Nelson Mandela, scomparso il 5 dicembre 2013 all’età di 95 anni dopo essere stato il primo presidente del Sudafrica libero. Tra i suoi compagni di lotte, allievi e seguaci, si è affermata un’aristocrazia nera della politica che ha usato l’antirazzismo per arricchirsi, abbandonando la maggioranza della popolazione alla povertà e alla mercé della violenza. Il reddito medio dei sudafricani è sceso sotto il livello del 1994. Tra i peggioramenti più recenti c’è il calvario dei blackout elettrici, che getta nel buio una nazione dotata un tempo di infrastrutture energetiche di prim’ordine. La compagnia aerea nazionale è fallita, come tante altre aziende che erano sane ma sono state spolpate dai nuovi padroni. I treni merci, essenziali per trasportare verso le banchine dei porti i prodotti da vendere all’estero, sono spesso fermi. Inettitudine, incompetenza, furti di beni pubblici concorrono al degrado. In grandi città come Johannesburg mancano i trasporti pubblici. Le aziende di Stato sono state occupate e depredate dai Diamanti Neri, con una corruzione fine a se stessa, che in cambio non dà quasi nulla al paese.

Quasi avesse previsto questo tradimento, Mandela aveva lanciato un appello severo e profetico al suo popolo: «Se un



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